Accademia DEI SÍ

RESPIRAZIONE

Ci muoviamo perché respiriamo. Il nostro corpo si muove in maniera automatica. Ci hai mai pensato? Forse credevi che fosse il contrario.

Invece prova a fermarti e a percepire cosa si muove in te e e in che modo. Respiriamo 16 volte al minuto e 21.600 volte al giorno e non lo sappiamo.

Attorno agli organi respiratori si sviluppa una rete di connessioni e di processi che interagisce profondamente con l’attività cerebrale e porta il corpo a funzionare nella sua globalità. Attraverso la comprensione dei meccanismi della respirazione si può acquisire una consapevolezza più profonda e sottile del nostro corpo.

Imparare a controllare questi meccanismi diventa un allenamento che calma la mente, mette ordine nei pensieri, rende più chiari le intenzioni e i progetti a tutto vantaggio del nostro benessere.

Ricominciamo a far respirare il corpo. Il respiro è movimento e il movimento come dice Joseph Pilates “guarisce”.

Attraverso 4 incontri viaggeremo nel respiro arrivando gradualmente a conoscerlo e a muovere il corpo con esso. Basandoci sulle tecniche del metodo Pilates e non solo vedremo come  una corretta respirazione ha effetti immediati sulla postura e sulle tensioni che sovraccaricano la colonna dalla bacino alla sommità, sugli scompensi o i fastidi all’apparato digerente portando gli organi interni a muoversi e distendersi. Impareremo a sfruttare il respiro nelle diverse fasi di movimento statico e dinamico per migliorare la qualità di ogni gesto, atletico, lavorativo o quotidiano che sia.

Si tratta di un percorso per chi studia, guida, passa molto tempo seduto o in piedi, per chi non riesce mai a fermarsi e per chiunque voglia acquisire più consapevolezza delle basi del movimento.

Primo incontro: le diverse tecniche respiratorie:
Secondo incontro: respirazione con piccoli attrezzi (sblocco diaframma, apertura torace)
Terzo incontro: pre – pilates (coordinamento con il respiro);
Quarto incontro: sequenze di esercizi di pilates più rilassamento.

PSOAS: IL MUSCOLO SENSORIALE

Dopo la scoperta del respiro (o meglio della respirazione) arriviamo allo psoas. Passiamo da un complesso e vitale meccanismo dinamico ad un altrettanto complesso meccanismo muscolare.

Perchè “il muscolo sensoriale”? Perchè lo psoas non si può toccare, si può solo sentire. Le sue funzioni in letteratura medico-sportiva-psicologica non sono completamente chiare e definitive tuttavia le sue implicazioni sul nostro benessere psico-fisico appaiono senz’altro sottili e profonde.

Si tratta di uno dei muscoli più grandi ed è l’unico che collega la parte alta alla parte bassa del corpo lungo un percorso sinuoso che va dall’ultima vertebra toracica, agganciandosi a tutte le vertebre lombari, fasciando il bacino e termina nel piccolo trocantere vale a dire sul femore.

E lungo la via incontra il diaframma, incrocia il piriforme nella zona del bacino, passa dietro l’intestino e gli organi genitali. Grazie allo psoas flettiamo le anche e la colonna, funziona sia da mobilizzatore che da stabilizzatore della schiena e del bacino.

Certamente questa sua struttura peculiare lo rende un affascinante quanto sfuggente sensore della nostra buona salute. Uno psoas rigido, accorciato ed eccessivamente contratto, conseguenza di ore passate alla scrivania ad esempio, può portare a molti dolori alla schiena soprattutto alla zona lombare così come un intestino irritato può premere sullo psoas generando nuovamente disagi alla mobilità. Là dove psoas e diaframma, principale muscolo respiratorio, si sfiorano la flessibilità dell’uno o la sua rigidità influenzano il corretto funzionamento dell’altro.

Con questo ciclo di lezioni andremo a prendere coscienza della “presenza” dello psoas, tenendo in mente che va principalmente percepito. Attraverso specifiche sequenze di movimenti ascolteremo le sensazioni che questi ci invia imparando a decifrare il suo linguaggio che è poi il modo in cui il corpo ci parla. In tre parole: rilassamento, allungamento e tonificazione.

Il corso, diviso in 4 incontri di un’ora e un quarto,  è adatto a tutti, indipendentemente dal livello tecnico-atletico. Useremo solo un tappetino, una sedia e una palla (o un cuscino o un asciugamano) e tutta la curiosità di cui potremo disporre.

IL SUPPORTO DELLA FELICITÀ: IL PAVIMENTO PELVICO

Perché un titolo così importante? Perchè mantenere il pavimento pelvico forte e allenato ci consente  di portare a tutte le strutture ad esso connesse (apparato riproduttivo e uro-genitale) la migliore protezione affinché svolgano i compiti che madre natura li ha destinati a svolgere.

Si chiama “pavimento” non a caso. Si tratta di un insieme di muscoli che sostengono non solo gli organi sessuali e il sistema escretorio ma tutta la parte superiore del corpo e che si contrappone direttamente alla forza di gravità. Solo queste immagini dovrebbero farci pensare a quante tensioni il nostro pavimento deve supportare.

Dal punto di vista anatomico il bacino lo contiene, tre articolazioni lo puntellano (sinfisi pubica, articolazione dell’anca, articolazione sacro-iliaca), svariati muscoli lo compongono dandogli una sorta di forma ad amaca. I più importanti sono l’elevatore dell’ano e il muscolo coccigeo senza dimenticare i relativi rivestimenti fasciali.

Viene sollecitato quando si cammina, quando si sollevano dei pesi o persino quando  si tossisce e starnutisce. Per le donne ha un ruolo fondamentale in tutte le fasi della gravidanza, per gli uomini per tutta la vita.

Come ogni singola cellula del nostro corpo lavora all’interno di un macchinario complesso, in sinergia con altre parti. Se qualcosa si inceppa tutta la catena finisce per danneggiarsi in qualche modo.

Lo stile di vita che conduciamo, in particolare l’alimentazione, il sonno, il movimento, lo stress, le emozioni, produce effetti sull’organismo e sulla mente. Respirando in maniera scorretta per nervosismo il diaframma si blocca portando il pavimento pelvico a contrarsi e irrigidirsi con conseguenti disfunzioni urinarie, rettali o sessuali e facilmente immaginabili conflitti interiori. Un parto doloroso o un intervento per endometriosi possono lasciare il pavimento pelvico debole e incapace di contenere gli organi del bacino con conseguente dolore, disagio, imbarazzo e sconforto.

Il pavimento pelvico, anche chiamato diaframma pelvico, è composto da un insieme di fibre e muscoli volontari che in quanto tali possono essere allenati come qualsiasi altra parte del corpo; occorre prendere coscienza della sua presenza, imparare a localizzarne la posizione e insegnargli a rilassarsi e contrarsi.

Con il nuovo percorso di pilates giocheremo con le nostri basi, il nostro pavimento, attraverso esercizi specifici che coinvolgeranno l’addome, la colonna, il bacino e le gambe, trovando grazie al ritmo del respiro l’equilibrio fisico e la leggerezza della mente.

Tutte le lezioni sono disponibili in versione registrata.

EQUILIBRIO

“L’equilibrio in biologia è la capacità di percepire e adattare il movimento del corpo rispetto alla forza di gravità e altre forze esterne.” Wikipedia

Mi piace partire dalle definizioni scientifiche e dai significati propri delle parole. L’equilibrio è percezione di sé rispetto all’azione della gravità e di altre forze esterne. Qui stiamo parlando del corpo ma ogni nostro comportamento nasce e si sviluppa in virtù di questa relazione/percezione tra il nostro essere e il mondo.

Ciascuno con il suo modo, con il suo tempo, ogni giorno sperimenta una costante ricerca di equilibrio che può essere statico (nell’immobilità) o dinamico (nel movimento). E ciascuno agisce secondo le proprie percezioni quindi non puramente secondo un principio fisico ma più sottile e profondo.

In questo ciclo di incontri ci divertiremo a cercare di sfidare le nostre percezioni partendo dalla ricerca della stabilità e del radicamento. Il movimento nasce dall’immobilità. L’ immobilità dal radicamento come ricerca dell’allineamento del corpo rispetto all’asse centrale. Il radicamento nasce dai nostri piedi.

Partiremo dalle estremità (piedi e mani!) per arrivare a espanderci nello spazio guidati dal respiro e dalle percezioni che il corpo ci rimanderà. Attiveremo gruppi muscolari differenti e giocheremo sui diversi piani di movimento, dalla posizione eretta, alla quadrupedia, all’orizzontalità.

Le lezioni saranno adatte a tutti, a chi ha già praticato in passato e a chi vorrebbe iniziare a lavorare sulla propria postura, sulla forza, sul controllo e sulla consapevolezza del proprio corpo. Perché proprio da qui partiremo e torneremo.